Il Sole a occidente. Una notte tra decadentismo e gagà

14.04.2016 21:00

informazioni qui

 

Carissimi Soci ed amici,

Giovedì 14 aprile alle ore 21.00, nel fumoir del ristorante ControVento (via G.B.Fauchè 8 Milano)

Il Cigar Club Ambrosiano , in collaborazione con Il Bicchiere di_Verso e il Circolo dell'Ora Elegante, presenta

Il Sole a occidente.
Una notte tra decadentismo e gagà

con il romanzo "Il sole a occidente" di Orlando Lauro Donfrancesco
(Historica Edizioni)

interverranno oltre all'autore Alex Pietrogiacomi e Massimiliano Mocchia di Coggiola (ospite speciale che parlerà in anteprima del suo libro "Il Gagà. Saggio sull'abuso dell'eleganza" (Giubilei-Regnani Editore)

Il costo della serata comprensivo di una consumazione più "IL SOLE A OCCIDENTE è di 20 € ". Il sigaro sarà libero.

Il libro "Il Gagà" potrà essere acquistato solo per questa occasione al prezzo di 8 euro

 

Un giovane artista sceglie di rifugiarsi nella sua torre d’avorio a Venezia e di fare della propria esistenza un’opera d’arte, elevando l’estetismo a etica di vita al di là del bene e del male. Nella sua sofferta quanto anacronistica ricerca di bellezza, questo dandy contemporaneo condurrà i suoi giorni oltre ogni regola morale e materiale tra la città lagunare, Roma, Parigi e l’India. Romanzo neo-decadente, provocatorio, ironico, controcorrente, poetico e allo stesso tempo crudo, che trascina il lettore in una realtà governata dalla sola ragione estetica, destinata inevitabilmente a scontrarsi con un mondo massificato in cui la Bellezza è ormai sconfitta.

Orlando Donfrancesco vive tra la campagna romana e la capitale. Farmacista, si occupa di medicina antroposofica, musica elettronica, storia del costume. Ha pubblicato racconti brevi per la Giulio Perrone Editore (2005) e la Writers Magazine Italia (2008). “Il sole a occidente" è il suo primo romanzo, finalista al premio “Orlando Esplorazioni” (2015).
Chi è il gagà? Cosa fa il gagà? Tutti ne parlano, tutti ne hanno visto almeno uno. C’è chi ha uno zio celibe e sempre troppo elegante che in famiglia tutti chiamano gagà, o c’è chi si ricorda del nonno, sposatosi ben sei volte, con la sua tremenda collezione di cravatte dipinte a mano. Il gagà è sempre stato un personaggio nostrano: da Milano a Palermo, passando per Roma e, soprattutto, per Napoli, ha divertito o infastidito generazioni di italiani coi suoi baffetti a punta, l’aria blasé, il monocolo, la giacchetta corta e le ghette dai colori improbabili. Questo saggio si propone di tracciare una storia del gagà, ingiustamente dimenticato da troppo tempo: si parlerà di proto-gagà alla corte di Versailles, di gagà contro i dandy dell’Inghilterra vittoriana, di gagà futuristi, e di gagà un po’ fascisti.

Massimiliano Mocchia Di Coggiola si specializza in critica d’arte e museologia all’università di Torino. Scrive, dipinge e disegna. Si è trasferito a Parigi nel 2007 dove ha proseguito la sua attività di ritrattista, storico dell’arte e della moda maschile, di illustratore e giornalista per diverse riviste italiane e francesi; curatore de L’arte di essere povero di Boni de Castellane e Filosofia del dandysmo di D.S. Schiffer (Excelsior1881), prefatore e illustratore dei libri di Ivano Comi (tra gli altri Il dandy e il samurai, George Bryan Brummell, Memorie incompiute di un esteta, tutti Stefanoni Editore), alcuni dei suoi scritti sono confluiti nel volumetto Dandy moderni (Stilemaschile Edizioni), mentre sue sono le illustrazioni del Trattato della Vita Elegante di Balzac (Piano B).
 

 

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